sabato 15 dicembre 2012

"Il bambino di vetro", Fabrizio Silei

"Caro diario,
quando arrivasti eri un regalo come gli altri, non mi aspettavo da te nessun tipo di consolazione. Eri una delle tante cose che chi viene in visita a mia madre le porta per me. No! Tu, da subito, fosti addirittura di meno: un pacchettino colorato nella borsa della signora Eloisa. Un libro, pensai contento quando ti vidi, un libro d'avventure magari, sperai, temendo come al solito, con una parte di me, che tu fossi semplicemente una scatola di biscotti. E invece, eri ancora di meno. Eri il regalo più deludente che mi fosse mai stato fatto. Eri un quaderno vuoto."

Inizia così (con una grande delusione) la storia di Pino, il bambino di vetro: troppo fragile per giocare, per andare a scuola ma pronto a vivere grandi avventure.

Con questo romanzo Fabrizio Silei ha vinto il Premio Andersen 2012 come miglior libro nella fascia d'età 9-12 anni "Per un racconto dal tono fermo delicato, avvincente e serrato ma aperto alla riflessione su grandi temi, dall’amicizia ai contrasto sociali, alla diversità."

Ascolta due brani (molto commoventi) scelti e letti per noi da Giulia e Luca:





3 commenti:

anonimo ha detto...

questo libro mi è piaciuto per un motivo in particolare che è il carattere in un certo senso ribelle di Pino, il protagonista, che pur costretto a una vita in "gabbia" vuole con la sua determinazione essere e vivere come qualunque altro ragazzino della sua età

GIULY00 ha detto...

Mi è piaciuto TANTISSIMO per diversi motivi:
-Il modo in cui lo scrittore si esprime.
-L'aiuto verso il bambino da parte dei suoi amici e la famiglia.
-Alcuni piccole riflessioni sulla crudeltà delle persone.
Mi ha coinvolta molto, lo consiglierei a tutti i ragazzi amanti dell'attualità e dell'autobiografia. VOTO: 8,7

UN PEZZO CHE MI HA COLPITO E' STATO:
Allora anch'io esisto per loro.
Magari sono solo un'ombra, un volto pallido che passa in automobile e interrompe la loro partita, una sagoma grigia dietro il vetro di una delle finestre della villa dell'avvocato. Qualcosa comunque, qualcuno al quale magari, ogni tanto... forse... pensano.
Si può vivere di niente. Ho sorriso e veramente in quell'attimo, mi sono sentito meglio: ESISTEVO.

Anonimo ha detto...

ho letto questo libro e devo dire che mi ha colpita molto....
E' bellissimo e lo consiglio a chiunque.