mercoledì 26 febbraio 2014

"Una storia gigante", Candy Gourlay

Una storia giganteRocky, il capitano della mia squadra di basket, è ALTO.
Michael Jordan è ALTO.
Ma Bernardo non è alto come Rocky o come Michael Jordan.
Bernardo è GIGANTE.

Andi è una piccoletta di tredici anni, vivace e ironica, che vive a Londra e ama il basket, nonostante la carenza di centimetri.
Il suo sogno è far parte di una squadra di basket, ma il destino gioca contro di lei: un improvviso trasloco e cambio di scuola le impediscono di accettare il tanto sospirato ruolo di playmaker offertole dal suo vecchio allenatore; e nella nuova scuola esiste solo una squadra maschile di brocchi a cui non può partecipare in quanto ragazza, nonostante non sbagli mai un canestro.

Bernardo è un gigante di sedici anni (alto due metri e mezzo!) e vive in un villaggio delle Filippine, San Andres, dove tutti credono sia la reincarnazione del gigante buono Bernardo Carpio, una figura leggendaria che morì mentre tratteneva con le sue poderose braccia due pareti rocciose in procinto di franare sul villaggio a causa di un terremoto.
Gli abitanti del posto credono che il ragazzo possa di nuovo salvarli dai frequenti terremoti che martoriano la zona, ma Bernardo deve partire per Londra e raggiungere finalmente la madre, emigrata anni prima per lavoro.

A Londra lo aspettano la madre, il suo nuovo marito e Andi, la sorella più piccola...in tutti i sensi!
Bernardo è alla ricerca del suo posto nella nuova famiglia e nella nuova città, nonostante non riesca a dimenticare San Andres, dove, da quando se n'è andato, continuano a succedersi terremoti sempre più forti, come se lo spirito di Bernardo Carpio avesse lasciato le Filippine.
Andi, invece, è alla ricerca del suo posto nella nuova scuola, ma anche di un punto d'incontro con quel gigante buono che si ritrova all'improvviso come fratello.

L'incontro fra i due ragazzi diventa anche incontro - scontro fra due culture profondamente diverse, i cui punti di vista vengono alternati nel libro con capitoli dedicati di volta in volta a Andi e a Bernardo.
L'autrice Candy Gourlay è nata nelle Filippine e si è poi trasferita a Londra: sa bene come descrivere l'ambiente londinese e la cultura religiosa e mistica filippina. Sa bene quali incomprensioni possano sorgere in una famiglia così eterogenea, incomprensioni affrontate sempre con ironia e dolcezza, e che portano a un amore gigantesco.

E alla fine si scoprirà anche il mistero dell'altezza spropositata di Bernardo... 

"Una storia gigante" è disponibile presso la biblioteca oppure puoi trovare l' e-book  sulla MediaLibraryOnLine (trovi qui le istruzioni).

I più curiosi possono visitare anche il blog dell'autrice: www.candygourlay.com 


lunedì 10 febbraio 2014

"Mio padre è un PPP", Guus Kuijer

Mio padre è un PPPLa tua testa è una specie di gabbia
dove un uccellino frastornato
tiene il becco ben serrato:
credendo di non aver talento,
resta muto e ascolta il vento.

Polleke ci ha abituati alle sue poesie già in "Per sempre insieme, amen", dove affronta la prima cotta per Mimun, suo compagno di classe, che si porta dal Marocco uno sguardo dolcissimo e una fidanzata imposta dalla famiglia. E dove la nostra undicenne decide che da grande sarà poeta, ma per ora deve affrontare il nuovo fidanzato della mamma: il suo insegnante!

Nel secondo episodio troviamo Polleke cresciuta di un anno, fidanzata con Mimun (però tentata da Tom!) e sopravvissuta al nuovo compagno di sua madre, il maestro Walter.
Ma chi è il vero padre di Polleke?
Spik è un PPP, un Padre Particolarmente Problematico: non ha una casa, è sempre alla ricerca di soldi, fa uso di droghe...però è simpatico e soprattutto è un poeta, cosa di cui Polleke è molto orgogliosa.
Quando scompaiono i risparmi della mamma nascosti in un barattolo proprio quando Spik è andato a trovare la figlia, Polleke deve affrontare una grande delusione: suo papà ha preso quei soldi e sta a lei coprirlo. La seconda delusione arriva quando Spik le invia una lettera:

Io e te dobbiamo accettare il fatto che non sono un poeta. Cosa sono invece non lo so, non sono sicuro di volerlo sapere. Forse ho paura di non essere niente. Non lo dico per farti pena, credo di essere una brava persona, però non so cosa devo fare al mondo.

Polleke sa cosa si deve fare al mondo: quasi tutto e un paio di cose no. Così chiede a Spik di disintossicarsi, anche se pensa che verrà delusa un'altra volta.
E invece Spik la sorprende: Ok, se vieni con me.
Ora tocca a Polleke fare una scelta...

Guus Kuijer, nato ad Amsterdam nel 1942, ha scritto parecchi libri per ragazzi e grazie alla sua capacità di parlare di bambini con naturalezza e senza pregiudizi, nel 2012 ha vinto il premio Astrid Lindgren, il massimo riconoscimento internazionale della letteratura per ragazzi. Il personaggio di Polleke ha ispirato anche una serie televisiva.

Nel blog abbiamo parlato di un altro suo libro, profondo e commovente: "Il libro di tutte le cose".

"Mio padre è un PPP" è disponibile in biblioteca; in e-book sulla MediaLibraryOnLine (trovi qui le istruzioni) sono disponibili altri libri di Guus Kuijer.